Tra i vari generi letterari-cinematografici, tra il Soggetto e la Sceneggiatura sta il Trattamento. Il Soggetto delinea la storia e i personaggi, la Sceneggiatura è il testo completo che serve, completo di luoghi e dialoghi e indicazioni tecniche, alle riprese del film. Il Trattamento “consiste nell'approfondire e ampliare in una forma narrativa simile al racconto il soggetto iniziale; è il materiale che poi lavorato dagli sceneggiatori diventerà la sceneggiatura finale” (Wikipedia)
Bebe Casera scrive Racconti come Trattamenti. In questo suo recente libro: Petali di margherita, autoedizione 2015 (Bebe Casera, Via del Garofano, 5/c 00184 Roma, berardino.b@libero.it), facendo man bassa e gran tesoro delle sue esperienze vitali e letterarie cinematografiche racconta ‘sette vere storie d’amore’. Amore ordinario e straordinario, quotidiano ed eterno, ricercato ed imprevisto, vissuto.
Racconti-trattamenti, questi di Bebe, dicevo. Ecco l’incipit del ‘terzo petalo,’ intitolato Caffè amaro.
“Undici e trenta. Fuori un sole che sbianca pur essendo fine gennaio. Dentro le vetrine coperte di scritte multicolori per saldi di fine stagione e tra la luce e me, lei, leggermente in controluce. Diciassette o diciotto anni, esile quel tanto che basta per cingerla con un solo braccio, tornita nel resto, bocca carnosa, denti un po’ felini quando sorride.”
E l’incipit del ‘quarto petalo’, intitolato Piccola storia di mare:
“Il battello andava nella notte con noi abbracciati proteggerci dal freddo. Il mare calmo filava sotto le fiancate. Intorno, tranne per il ronzio del motore, silenzio totale. Poco lontano, a destra, qualche fioca luce. Ci guardavamo negli occhi senza parlare aspettando il momento. Decisi, nessuna alternativa: si aspettava soltanto che i marinai lasciassero il ponte. Quando l’ultimo sparì in cambusa, ad un mio cenno, Irina scavalcò la ringhiera e saltò lontano per evitare le eliche e scomparve nell’acqua oscura, quindi feci la stessa cosa. Quando emergemmo la nave era già lontana.”
Letteratura-cinema. Letteratura che vuol essere cinema. Si potrebbe ricordare in un certo senso ciò che diceva Pasolini della sceneggiatura: “Una struttura che vuole essere un’altra struttura.”
Pasquale Misuraca
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