Giovedì appena scorso, banchettando con familiari e amici, ho rivelato di soffrire i raggi solari al punto d'aver sognato un libro sul passeggiare all’ombra, d’estate, a Roma. Sofia quasi non mi ha lasciato finire: “Scrivilo, papà, ne venderai molte copie, e guadagnerai, stavolta!” E sì come sono desideroso di augusti riconoscimenti ma soprattutto avido di vile moteta, esaudisco ansiosamente l'esortazione filiale, e vado a incominciare:
Passeggiare all'ombra, d'estate, a Roma Guida peripatetica per pelli sensibili.
1. Da Santa Maria Maggiore a San Giovanni in Laterano, lungo via Merulana.
A un tiro di schioppo dalla Stazione Termini si trova Santa Maria Maggiore. Dopo aver visitato l’interno (le chiese vanno benissimo per quelli come noi, essendo sapientemente ombrate), notiamo nel portico un altorilievo che ci mostra finalmente il punto esatto dei segni dei chiodi della crocifissione di Gesù ('gettando un'ombra' sulle stimmate dei santi):

Usciamo. Una rapida occhiata a chi diversamente da noi non teme i raggi solari diretti:

Ancora più rapidamente alziamo gli occhi sulla più goffa colonna del mondo, ultima superstite della Basilica di Massenzio posta a piedistallo della statua della 'Madonna della Neve':

E ora discendiamo via Merulana da nord a sud, dal lato sinistro se è mattina – il suo lato in ombra nelle ore antimeridiane. Nel primo tratto, ancora sprovvisto di platani, sul lato destro s’affaccia la casa che ha ispirato a Carlo Emilio Gadda ‘Quer pasticciaccio brutto de via Merulana’:

Alle spalle della quale sta la chiesa di Santa Prassede, da un pilastro della quale sbuca un busto scolpito dal giovanissimo Gian Lorenzo Bernini:

E uscendo dalla quale fotografiamo fratello Sole in persona:

Più avanti, riacquistata la sinistra ombrosa e guardando a destra, ecco l'araucaria dei giardini di Palazzo Brancaccio:

Traversato il primo incrocio, il nostro sguardo cade su un bambino caduto:

Proseguiamo. Costeggiando la panetteria-pasticceria Panella, la più cerimoniosa e costosa di tutta Roma:

Ed entrando poi dai Cecchini, artigiani della carne suina bravi e schietti e convenienti:

Più avanti, sempre seguendo il lato sinistro, ombrato, s'affaccia il negozio di ottica Dodici Decimi - se avete bisogno di occhiali e simpatia non c'è di meglio da queste parti:

Ancora sotto i platani, altro incrocio, questo con via Labicana, e seguitando, se avete orecchi per sentire, e occhi per vedere, osservate la famigliola degli storni:

Pochi passi e ci ferisce l'anima la cancellata ostile della chiesa di Sant’Antonio:

Ma non ci facciamo intimorire, entriamo nella chiesa arroccata, inseguiti da un fantasma luminoso:

A passo svelto risaliamo l’ultimo tratto di via Merulana, restiamo un po' in silenzio sotto gli alberi che fiancheggiano la Scala Santa, accanto ai nonni del bambino scomparso:

Poi c'imbuchiamo dentro San Giovanni in Laterano, chi vuol pregare preghi la provvidenza divina, chi vuole ammirare ammiri la bellezza borrominiana, e ci salutiamo: a ciascuna mattina basta la sua passeggiata - non vi pare?
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