Un autentico sedentario. Nacque a Marino, presso Roma. Non uscì mai dallo Stato Pontificio. A venticinque anni divenne maestro di cappella della chiesa di Sant'Apollinare del collegio germanico a Roma. Da lì non si sposterà più - declinerà perfino l'invito a succedere a Claudio Monteverdi quale maestro di cappella a San Marco a Venezia pur di non lasciare la sua chiesa, nella quale verrà sepolto. Maestro di Giovanni Maria Bononcini e di Alessandro Scarlatti. Stimato da Athanasius Kircher, che di lui scrisse: "musicista eccellentissimo, emerge sugli altri per l’ingegno e la felicità della composizione, capace di trasportare gli animi degli ascoltatori verso qualunque sentimento".
Giacomo Carissimi (1605-1674): Vittoria, Mio Core (canta Cecilia Bartoli) Tutti i suoi manoscritti originali, conservati nella biblioteca della chiesa gesuitica, sono andati dispersi in seguito all'abolizione degli ordini religiosi decretata dai francesi (et merci!). La tomba è andata dispersa, in seguito alla ricostruzione della chiesa (1742-1748).
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