
[Roma, via di San Giovanni in Laterano, 1 dicembre 2007]
Sta per finire quest’anno dispari, ed io vorrei spendere una parola a favore della bella potatura dei fratelli alberi.
Non ho cuore di mostrarvi un albero mutilato da una potatura ingiusta e distratta, e vi mostro l’ombra di una robinia (1) miracolosamente scampata alla furia dei giardinieri comunali che incombono dalle parti laterane.
Tra lei e la sua ombra, un’altra lei. Anche questa domanda non una potatura qualsiasi bensì una bella potatura. Speriamo che i suoi genitori e professori e istruttori siano allegri e sapienti giardinieri.
Educare è come potare, guai a farlo troppo o troppo poco, quando c’è troppo caldo o troppo freddo, e guai scambiare un melo con un olivo, una introversa con una sfacciata.
(1) Ricordo a chi l’abbia dimenticato che la robinia è quell’albero che produce fiori profumati e bianchi a grappolo simili a glicini bianchi che poi le api artigiane trasformano nel miele noto come ‘miele di acacia’.