Lea è ciociara, è di Supino, un piccolo paese adagiato (col volto verso il cielo – come san Pietro crocefisso) sui fianchi dei Monti Lepini. Ed è romana, vive a Roma da quando ha conosciuto e sposato Filippo, un siciliano di Marsala.
Racconta ammirata di Ninetta, madre di Filippo, che riusciva a dividere due polli, nelle occasioni di festa grande, in quattordici parti esattamente uguali, tanti quanti erano i parenti della famiglia allargata.
Lea e Filippo sono stati comunisti fin dalla giovinezza e fino a quando c’è stato il comunismo, e anche un po’ di più, un po’ dopo. Oggi che vanno immaginando e costruendo un mondo migliore, migliore anche del comunismo, ricordano volentieri, Lea parlando e Filippo tacendo, Ninetta che del comunismo sapeva poco eppure comunista è stata fino in fondo, fino alla fine e anche un po’ dopo, nel ricordo.