Mirella è felicemente anfibia. Nata sul mare, vive tra le colline. Vive e scrive. Svela il segreto di una quadreria in un saggio e traccia l’orizzonte di un’anima in un romanzo. Fa l’amore con le parole e con le cose. Racconta meravigliosamente (concisa come Kafka, fluente come Proust) una escursione nei rustici paesi grecanici della Calabria e tace fermandosi di colpo, incantata, mirando di notte i nobili fianchi del San Lorenzo fiorentino.