'Lasciamola tranquilla', disse il dottore, 'andate, uscite'.
Nella stanchezza senza soccorso in cui il povero volto si dovette raccogliere tumefatto, come in un estremo ricupero della sua dignità, parve a tutti di leggere la parola terribile della morte e la sovrana coscienza della impossibilità di dire: Io.
L’ausilio dell’arte medica, lenimento, pezzuole, dissimulò in parte l’orrore. Si udiva il residuo d’acqua e alcool dalle pezzuole strizzate ricadere gocciolando in una bacinella. E alle stecche delle persiane già l’alba. Il gallo, improvvisamente, la suscitò dai monti lontani, perentorio e ignaro, come ogni volta. La invitava ad accedere e ad elencare i gelsi, nella solitudine della campagna apparita.
E' il memorabile finale de La cognizione del dolore di Carlo Emilio Gadda. Ecco di seguito l'analisi artigiana che ne ha fatto Alessandro Baricco, scrittore e docente di scrittura.
Cosa vuol dire concretamente ‘scrivere da Dio’?