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Abbiamo visto come si possa citare un’opera d’altri all’interno di un’opera propria. Come si fa a far ‘stonare’ un cantante apposta senza rovinare la propria musica?
Ascoltiamo insieme l’aria Pietoso Mio Campione dal Don Chisciotte di Giovanni Paisiello. È il momento (Prima Scena del Secondo Atto) in cui la contessa maga spiega a Don Chisciotte che lo stesso incantatore malefico che ha mutato Dulcinea in una grossolana contadina ha cambiato alcune belle dame (Don Platone e Don Calafrone, si fa per dire) in orribili donne barbute. Per vincere l'incantesimo Don Chisciotte dovrà raggiungere il settimo cielo a cavallo dell’ippogrifo, mentre Sancio (il quale esiterà non poco ad esaudire tale richiesta) dovrà ricevere 3.500 bastonate. Nella nostra aria, Don Platone travestito da donna implora Don Chisciotte di liberarlo dall’immonda barba. La voce è quella d’un uomo che finge d’imitare la voce femminile. Il risultato deve però risultare maldestro e non riuscito per essere buffo alle orecchie del pubblico.
Certo, è un dettaglio, una briciola, che svela però una grande maestrìa.
Aria Sancio Caro
Avrete notato come l'opera sia cantata in napoletano. (Manco a dirlo, l'opera Don Chisciotte è considerata un'opera minore).
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