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Ho scritto a più riprese su questo sito-rivista che ‘il cinema sta morendo’. Attenzione: non l’arte audiovisiva, bensì quel suo ramo chiamato, appunto, cinema. A partire da questa ‘scoperta’ ho molto teorizzato, e molto praticato, partecipando (ormai da trenta anni) alla costruzione di quel ramo dell’arte audiovisiva che chiamo audiovideo.
E il ramo dell’arte audiovisiva chiamato ‘cartoni animati’? In questi giorni, grazie a Sofia (la figlia più giovane), ho visto-e-sentito diversi recenti ‘film d'animazione’. Ne ho ricavato l’impressione che questo è un ramo relativamente vivo. Troppo dipendente dal tradizionale linguaggio cinematografico ancora sopravvivente (vedi il modo di sceneggiare, inquadrare, montare le ‘storie’), ma vivo - nella esatta misura in cui è libero dalla tentazione naturalistica - dalla riproduzione della realtà come percepita immediatamente dai nostri sensi.
Una sequenza commovente di Up (2009) di Pete Docter e Bob Peterson - e i loro collaboratori tutti.
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