Autore: fulmini |
Questa foto è cominciata a formarsi attraverso le orecchie.
Abito in via Labicana, a Roma - tra Piazza San Giovanni in Laterano, il Parco del Celio, il Colosseo, e Colle Oppio. Quando esco per mettere il cielo sopra la testa inizio la passeggiata scegliendo una direzione tra le quattro possibili: a sud mi aspetta la pineta del Borromini, a ovest il limone di Madre Teresa di Calcutta, a nord l’albero di Giuda, a est la pineta di Apollodoro. Questa domenica avevo scelto l’albero di Giuda, per rivederlo coricato certo nudo sulle pendici del Palatino, forse ancora stecchito dal nostro reale inverno o da quel suo immaginario peccato originale. E camminavo. Ma, arrivato ai piedi della scalinata travertina di Colle Oppio, sento voci, dall’alto a destra, da dentro la pineta, fuori campo, voci allegre di ragazze eppure spezzate, non di ragazze ma di donne sincopate, voci provenienti non dal presente adolescente, dal passato remoto, forse, o dal futuro anteriore.
Resto incerto per un lungo momento, infine cedo e mi lascio trascinare all’insù dalle voci di dentro e di fuori lungo la scalinata, infilando le mani nelle tasche, una trova e inforca gli occhiali, l’altra trova e accende la digitale, le voci s’interrompono, mi fermo, come un gatto nell’erba, riprendono, avanzo ancora, piano ma non troppo, la vipera si può rintanare, ancora, faccio capoccetta, vedo, m’illumino e scatto.
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